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Il panettone, ogni dicembre, entra nelle case come un ospite atteso.

Porta profumi che accendono memorie, smuovono emozioni, risvegliano desideri antichi di calore, vicinanza, famiglia.

Quando lo condividono due persone che formano una coppia, il gesto diventa uno specchio: riflette ciò che c’è, ciò che manca, ciò che potrebbe tornare.
Per una coppia armoniosa, il panettone è quasi una dichiarazione.
La fetta tagliata è un “ci sono”, la mollica soffice è il simbolo della tenerezza che li unisce. Mangiarlo insieme significa rallentare, guardarsi, riconoscersi. Ogni scambio — “vuoi più uvetta?”, “assaggia questo pezzo più morbido” — diventa un piccolo rituale di cura.

La cucina profuma di festa, e anche il silenzio tra loro è un silenzio buono, pieno, che scalda.

Ci sono poi le coppie che arrivano a dicembre con peso sul cuore.
Parole non dette. Ferite che tirano. Distanze che si allungano. Eppure, anche per loro, il panettone ha una sua magia:quando viene aperto, il profumo che si diffonde non chiede spiegazioni, non pretende accordi. Semplicemente accade, e in quell’attimo, può nascere una tregua inconsapevole: una piccola pausa dal dolore, un momento di umanità condivisa, il ricordo di ciò che — almeno una volta — li aveva resi un noi.
Può essere un ponte per dirsi una frase gentile. Può essere un modo per stare insieme senza ferirsi. Può essere, anche solo per un istante, una finestra sul “forse”.

A Natale tutto converge: la spiritualità, le tradizioni, la voglia di luce nel buio.
Il panettone entra in questo movimento collettivo e lo amplifica: che tu sia felice o smarrito, in coppia o in solitudine, il panettone ti ricorda che la dolcezza è ancora possibile.

Non a caso è nato da un errore trasformato in meraviglia: il pan del Toni è la prova che ciò che nasce storto può diventare straordinario, e questo vale anche per noi, per le coppie, per le relazioni che respirano tra fragilità e miracoli quotidiani.

Che siate una coppia che funziona o una coppia che barcolla, il panettone può essere un invito alla gentilezza reciproca, al rispetto, all’ascolto.

La domanda di coaching potente per chi leggerà, insieme o separatamente: Qual è il gesto di dolcezza — piccolo ma vero — che posso offrire oggi alla persona che ho accanto, per farci stare entrambi un po’ meglio, qualunque sia il momento che stiamo vivendo?

Poi, c’è il panettone a CENAROMANTICA, da sperimentare almeno una volta nella vita.

Coach Prossemico Dott.ssa Anna Maria Bernard  cell.3297384934
www.annamariabernard.it 
amb@annamariabernard.it 

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